venerdì 13 settembre 2013

Il lungo viaggio delle papere gialle


Il 10 gennaio 1992 la Ever Laurel, una nave portacontainer diretta a Tacoma, si imbattè in pieno Oceano Pacifico, in una burrasca che ne consegnò il nome alle cronache e forse alla storia.
Infatti in quell’occasione la nave perse 3 container contenenti 29.000Friendly Floatees”, giocattoli galleggianti di gomma a forma di castori rossi, tartarughe blu, ranocchie verdi e papere gialle, appena imbarcati a Hong Kong e che iniziarono il loro stupefacente viaggio.
Quello che poteva essere l’ennesimo rilascio in mare di gomma e plastica inquinante fu utilizzato da due oceanografi, Curtis Ebbesmeyer e James Ingraham di Seattle, per studiare le correnti oceaniche.

Da allora, attraverso un sito web, Ebbesmeyer e il suo collega Ingraham, raccolgono tutte le segnalazioni degli avvistamenti dei giocattoli nei vari paesi, tracciando nel tempo una mappa delle correnti che dall’oceano Pacifico raggiungono l’Atlantico, mappa basata su un modello matematico che viene in continuazione ridefinito grazie ai ritrovamenti.

Si calcola che circa diecimila esemplari si siano diretti a Nord, costeggiando l’Alaska per poi rimanere a rigirarsi tra le correnti circolari del Nord Pacifico, arrivando nel 1995 nello stretto di Bering. Sono rimasti in quelle acque a lungo e solo nel 2003, dopo aver circumnavigato la Groenlandia sono arrivati sulla costa nord orientale degli Stati Uniti per arrivare poi sulle coste inglesi.
Gli altri 19.000 animaletti di gomma sono restati nel Pacifico: alcuni prima di arenarsi hanno ruotato nell’oceano tre o quattro volte, seguendo le correnti da Est ad Ovest, altri si sono mossi verso Sud, arrivando in Australia o in sud America disperdendosi in gran numero nell’oceano Artico o nel sud Pacifico.

Al momento si stima che la maggior parte dei Friendly Floatees siano ancora alla deriva e hanno viaggiato per più di 60.000 chilometri senza mai toccare terra, record che pochi marinai possono vantare.

Gli studi sul floatsam (nome generico dato agli animaletti alla deriva) hanno permesso di scoprire i segreti delle correnti circolari oceaniche che sono generate dalle differenze di pressione (in certe zone la pressione dell’aria è così forte da causare un abbassamento del livello dell’acqua in modo da spingere l’acqua circostante a cercare di riempire il dislivello), da cambiamenti di temperatura e dal moto rotatorio terrestre.
Il floatsam ha una doppia natura: da una parte è una minaccia per gli animali che se ne cibano, come tutta la plastica che è in mare, dall’altra è un’opportunità di diffusione per molluschi e crostacei che vi si attaccano venendo trasportati in altre parti dell’oceano.

Le papere gialle sono diventate bianche a causa dell'esposizione ai raggi solari, mentre gli animaletti verdi, blu e rossi hanno finora mantenuto il colore originale.
I Friendly Floatees sono diventati oggetti per collezionisti, raggiungendo in alcuni casi quotazioni superiori ai mille dollari.
Trattandosi di oggetti di gomma e plastica, si stima che possano continuare a girare per gli oceani ancora a lungo, avendo un tempo di degradazione lunghissimo e sicuramente superiore ai 100 anni.

Le informazioni che gli oceanografi ne potrebbero ricavare sono preziose e dunque, anche se difficilmente ne vedremo nel Mediterraneo, quando siete in mare ... occhio alla papera!

1 commento:

Unknown ha detto...

Buongiorno questa mattina mentre passeggiavo con mia moglie e il cane in spiaggia a Follonica ho visto nella battigia affiorare quacosa di giallo l ho presa ed era una paperella gialla come quella della foto volevo sapere a chi la devo dare tante volte fosse proprio una di quelle del 1992 ciao

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