giovedì 8 novembre 2012

Vendeè Globe, a vela nella leggenda


Team Plastique
Sta per partire la regata più bella del mondo.
La più difficile, la più appassionante.
Sabato prossimo venti skipper su venti barche si staccheranno dalle banchine di Les Sables d’Olonne, in  Vandea, per farvi ritorno tra tre mesi  e 25.000 miglia, l'intero giro del mondo, passando per il capo di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn, senza voler contare Finisterre, che già dal nome la dice lunga, lì dove gli antichi popoli della Gallia credevano finisse il mondo.
E’ il Vendeè Globe, una regata da leggenda che si ispira direttamente alla regata più folle di tutte, la Golden Globe Race del 1968, cui parteciparono Moitessier e Knox-Johnston.
La vera novità di quest’edizione è la presenza di un’italiano sulla linea di partenza. Tra tanti inglesi e francesi fa un certo effetto leggere un nome chiaramente italiano come Alessandro Di Benedetto, anche se la mamma è francese, uno skipper con un percorso sportivo a dir poco originale.
Nel 1992, in coppia con il padre, attraversa prima il Mediterraneo e poi l’Atlantico in occasione dei festeggiamenti per i 500 anni della scoperta dell’America con un catamarano da spiaggia (United Colors of the World). Gli succede di tutto ma ce la fanno.
Ricordo che quell’impresa mi lasciò senza fiato, li seguivo come potevo, visto che all’epoca non c’era nè satellitare nè internet, rovistando tra i quotidiani, leggendo tutte le riviste di nautica che riuscivo a trovare e seguendo rarissimi servizi in tv che ne parlavano, e tirai un grosso sospiro di sollievo quando lessi del loro arrivo.
Nel 2002 compie la prima traversata dell’Atlantico in solitario sempre su un catamarano di 6 metri senza cabina (2700 miglia) e nel 2006 attraversa il Nord Pacifico da Yokohama a San Francisco (4482 miglia) sullo stesso tipo di barca, segnando così due record omologati dal World Sailing Speed Record Council.
L'arrivo del giro del mondo con un Mini 6,50
Non ancora sazio, nel 2009 si imbarca su un Mini 6,50 (Findomestic Banca), da lui modificato con una cellula di sopravvivenza a poppa e un lungo bompresso fissato sulla prua, e porta a termine la circumnavigazione del globo sulla barca più corta di sempre, altro record, proprio lungo la rotta che ora sta per affrontare con l’Imoca 60 Team Plastique (18,28 metri), una barca vecchia che ha già partecipato a tre giri ma che spero gli dia grandi soddisfazioni.
Di Benedetto raccoglie il testimone di Vittorio Malingri che provò il giro nel 1992 con una barca da lui costruita (Moana Everlast) e che perse il timone poco prima di Capo Horn; di Simone Bianchetti che su Aquarelle.com completò la regata nel 2001 e di Pasquale De Gregorio che, nella stessa edizione e su un 50 piedi (Wind) arrivò ultimo, trovando ad aspettarlo una folla di oltre 20.000 persone corse ad applaudirlo.
Manca poco alla partenza.
C’è solo il tempo di controllare le ultime cose, salutare le persone care.
Poi soltanto il mare.
E il vento.
Solo.

www.teamplastique.com

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