lunedì 5 settembre 2022

L'isola di Dino

 

L’isola di Dino, proprio di fronte a Praia a Mare, è una piccola isola quasi attaccata alla costa calabrese, praticamente disabitata. 

Ha la forma di una grande balena, lunga quasi 900 metri e larga circa 100, ed è composta di roccia calcarea con lunghe falesie in cui si aprono numerose grotte marine sia sopra che sott’acqua. 


Una delle più grandi e visitate è la Grotta Azzurra cui segue la grotta del Monaco per la presenza di una formazione rocciosa che richiama alla mente un monaco in preghiera.

Secondo alcuni il nome deriva da un tempio dedicato alla dea Venere (Aedina), secondo altri dalla radice greca della parola forza (dyna) per le onde alte che si infrangono con violenza sulla costa rocciosa e che rendono pericoloso e faticoso l’approdo.

Fu dimora di pirati musulmani ed ottomani. Anche i normanni ci costruirono una torre, probabilmente nella parte alta dell’isola, il Frontone a 70 metri di altezza, che poteva ospitare una decina di uomini. Il recente passato è piuttosto travagliato.

Dopo un tentativo di costruzione di un complesso turistico di lusso, da parte della famiglia Agnelli e di società ad essa collegate, con ristorante, piscina ed alcuni bungalow a forma di uovo (tucul), a seguito di denunce e procedimenti giudiziari il progetto fallì e, di recente, l’isola è tornata di proprietà comunale. L’obiettivo sarebbe quello di promuoverne un utilizzo turistico sostenibile, attraverso la collaborazione di associazioni ambientaliste e una maggiore attenzione alla cura dell’enorme varietà di flora e fauna endemica.

Visto l’enorme sfruttamento turistico e l’abusivismo della costa calabrese, l’impressione è che se semplicemente la si lasciasse in pace, così come sta adesso, si farebbe sicuramente la cosa migliore per tutti

Una semi-isola, il filo dell’acqua e l’isola dei genovesi

C’è un angolo di Sardegna che conserva un carattere e una personalità fuori dall’ordinario. Lontano dagli usuali giri turistici, lontano...