mercoledì 1 febbraio 2017

L’isola del Sale

 
Uno sbuffo di aliseo poggiato sull’oceano Atlantico.

Un paesaggio di rocce e di sabbia sferzato dal vento.
L’ilha de Sal.
Nel mezzo dell’oceano, così lontana da essere scoperta solo nel 1400, così aspra da non avere né acqua per le coltivazioni né legno per le costruzioni.
Si arriva all’aeroporto intitolato ad Amilcare Cabral, eroe dell’indipendenza di Capoverde conquistata duramente solo nel 1975, e si va subito verso sud, a Santa Maria, la zona residenziale con una serie di servizi secondo gli standard europei. Si percorre una strada nuovissima, non ancora completa, che corre nel deserto. Nelson, la guida che mi accompagna, ci tiene a dire che questa strada la stanno costruendo loro e che “i portoghesi in 500 anni non hanno lasciato niente qui a Sal, nemmeno una strada hanno costruito”.

A Santa Maria si vive un’atmosfera internazionale: tanti sono gli europei residenti e tanti sono i capoverdiani che vivono di turismo. Il pontile è il punto di imbarco per ogni tipo di escursioni e fin dal mattino si anima di pescatori che rientrano dalla pesca e usano il pontile per pulire e vendere il pesce ai ristoranti e ai turisti. Tonni, pesci spada, lampughe e perfino murene e barracuda sono in mostra e pian piano puliti e sfilettati. Sono numerosi i complessi alberghieri e residenziali sorti negli ultimi anni e molti non sono stati completati a causa del crollo del prezzo degli immobili dovuto proprio all’eccessiva offerta. 

Santa Maria - Pontile dei pescatori
Tornando a Nord sulla destra c’è Kitesurf Beach, una lunga striscia di sabbia di almeno 5 o 6 chilometri che è il paradiso del kite, come mi dice Nelson, e a conferma delle sue parole si vedono centinaia di kite che oscillano nel vento. L’aliseo è potente in inverno e la direzione è side-on, il meglio che si possa avere.
La destinazione è Palmeira, anche qui si vive di pesca e nei pressi del porto c’è la statua di Antonio, un famoso pescatore di tonni, che sembra uscito da un cartone animato giapponese. Il porto è soprattutto destinato ad ospitare cargo per il carburante delle compagnie aeree che operano sull’isola e grossi e visibili sono i depositi che sfregiano il paesaggio. Necessari ma brutti.
 
Espargos, la capitale, ha una chiesa cattolica all’ingresso e trasmette forte la sensazione di una profonda povertà tutta intorno ad essa. Nonostante ci si trovi in una delle nazioni africane più ricche qui esistono enormi problemi di distribuzione della ricchezza e non si riesce a nasconderli. L’acqua potabile viene estratta dal mare, attraverso impianti di desalinizzazione, ma non raggiunge tutte le abitazioni e capita spesso di incrociare bambini che vivono nelle favelas occupati a spingere carriole piene d’acqua comprata al funtaneiro, stazione di distribuzione pubblica gestita dal governo. Anche qui a Capoverde esiste l’immigrazione clandestina e non è raro sentire i capoverdiani sparlare ed inveire contro la comunità senegalese che si è formata di recente dopo alcuni sbarchi. 

Sempre nei pressi della capitale, verso nord, è possibile osservare il Miraggio di Terra Boa: quando il sole è alto sembrano apparire all’orizzonte grandi laghi proprio lì dove invece ci sono solo sabbia e pietre. 

Belle sono anche le piscine naturali di Buracona, grossi bacini rocciosi sopra il livello del mare che sono alimentati dalle onde dell’oceano che frange con spettacolari giochi d’acqua, e l’occhio blu, un buco nella roccia profondo circa quindici metri e collegato al mare da un passaggio sotterraneo di circa ottanta metri, che si colora di un blu intenso quando il sole è a picco. 


Passando all’altro lato dell’isola si arriva alle Saline di Pedra Lume, un luogo dall’aria misteriosa. Si accede da un tunnel scavato nella roccia e si sbuca nel cratere di un vulcano che è allagato dall’acqua marina che si intrufola da qualche parte. L’azione del sole, unita probabilmente ad un riscaldamento dal basso, aiuta l’evaporazione e dunque l’estrazione del sale dall’acqua. Fino agli anni ’50 l’industria era fiorente poiché il sale serviva alla conservazione del cibo mentre oggi, non essendoci più questa necessità, solo sporadicamente si provvede alla raccolta. Il bagno nelle piscine naturali è una esperienza divertente: si galleggia come tappi di sughero e senza alcuno sforzo poiché l’acqua è 25 volte più salata che in mare aperto. Pare che l’acqua di queste piscine abbia effetti benefici sulla pelle e qualcuno mormora che faccia ringiovanire di dieci anni. Nel dubbio conviene fare due o tre bagni, tanto male non fa…


Punta Preta è sulla costa occidentale, non distante da Santa Maria per concludere il giro, ed è famosa tra i surfisti per la forte risacca che, abbinata al vento da terra, forme onde leggendarie. Il surf è uno di quegli sport che va visto da vicino, in televisione è troppo scontato, e posso assicurare che seduti sulla spiaggia vedere qualcuno che all’improvviso si alza in piedi sulla tavola e comincia a cavalcare l’onda è davvero uno spettacolo.

Arsa dal sale, sfibrata dal vento e poggiata sulle onde dell'oceano: Sal, l'isola senza semafori e con una sola strada.

Nessun commento:

Una semi-isola, il filo dell’acqua e l’isola dei genovesi

C’è un angolo di Sardegna che conserva un carattere e una personalità fuori dall’ordinario. Lontano dagli usuali giri turistici, lontano...