Oramai è ufficiale da più di un mese. Le World Series dell’America’s Cup, le regate preliminari alla più importante e antica regata del mondo, fanno una doppia tappa a Napoli. Il primo appuntamento è tra il 7 e il 15 aprile 2012. L’anno dopo, nel 2013, le regate si terranno in maggio, tra il giorno 11 e il 19 e questo sarà l’evento conclusivo dell’intero ciclo delle World Series. Poi i team voleranno a San Francisco per la Louis Vuitton Cup e le finali dell’America’s Cup.
Queste regate sono pensate pensate con percorsi brevi e stretti per mantenere le barche vicine e contenere i tempi di percorrenza sia per consentire lo svolgimento di più prove al giorno che per rendere lo spettacolo più adatto ai tempi televisivi e alle esigenze del pubblico assiepato sulle banchine. Il nuovo formato della manifestazione comprende una prova di velocità pura, un evento di match race e una serie di regate di flotta che vedranno impegnati sulla linea di partenza nove catamarani (AC45) identici.
A curare l’organizzazione degli eventi sarà un consorzio composto dalle autorità locali, comprendente la Regione Campania, la Provincia, il Comune e l’Unione degli Industriali di Napoli riuniti in un consorzio denominato ACN srl ( America’s Cup Napoli).
Alla conferenza stampa di Castel dell’Ovo dello scorso 17 ottobre, dove insieme a Worth dell’Acea Management erano presenti tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, hanno partecipato anche Aurelio De Laurentis e Francesco De Angelis. Sul primo ... che dire? ... , mentre sul secondo ho l’impressione che sia stato invitato solo per fare da traino alla conferenza stampa, ma che nessuno abbia in serbo un ruolo per lui, nè sportivo nè organizzativo..
A pensar male si fa peccato ma difficilmente si sbaglia...
Un team napoletano?
Anche questo è un annuncio della conferenza stampa. A me è sembrato fin dall’inizio più uno slogan che un progetto. Ad una riunione tra circoli velici napoletani sono emersi nomi e proposte, ma nessuna idea concreta, nessun percorso nemmeno lontanamente praticabile.
Non è pensabile che un’avventura di queste proporzioni possa essere lasciata alla buona volontà di qualche appassionato e di qualche giovanotto di belle speranze.
Servono capitali e professionisti.
E tanta serietà.
Purtroppo non ce n’è.
Di serietà.
Qualcuno mormora di un rientro di Mascalzone Latino.
Personalmente sono scettico. Ha avuto la sua possibilità, una grande e importante opportunità. Non credo che a questo punto abbia le risorse tecniche e economiche per rientrare nel giro e nemmeno credo che il tentativo abbia un senso dal punto di vista sportivo e di immagine.
Invece Luna Rossa...
La notizia era nell’aria da alcune settimane e finalmente dagli inizi di novembre è diventata ufficiale: Luna Rossa parteciperà alla prossima America’s Cup. La sfida è stata lanciata attraverso il Circolo della Vela Sicilia di Palermo ed è stata accettata dal Golden Gate Yacht Club di San Francisco lo scorso 3 novembre. Il budget che Prada ha messo a disposizione del team è di circa 40 milioni, come ha ufficialmente dichiarato in una nota trasmessa alla borsa di Singapore in cui il titolo è quotato, e anche il percorso tecnico e sportivo è stato accuratamente programmato. Luna Rossa e il sindacato Emirates team New Zealand hanno firmato un accordo di collaborazione per tutto il prossimo anno che comprende il completo accesso alla progettazione e ai dati delle prestazioni degli scafi del team in questo periodo. I nuovi AC 72 di Luna Rossa saranno costruiti in Italia mentre tutta la componentistica sarà costruita in Nuova Zelanda. Sempre nel corso del 2012 Luna Rossa aprirà una base sportiva ad Auckland per gli allenamenti congiunti con il team di Grant Dalton sui nuovi AC45 ad ala rigida con cui probabilmente farà il suo esordio a Napoli. Attualmente Luna Rossa partecipa alle Extreme Sailing Series, circuito riservato ai catamarani della classe Extreme 40, ed è primo in classifica generale. Si preannuncia un rientro di grandissimo significato tecnico e sportivo.
Appalti in corso
Il 15 novembre scade il termine per la presentazione delle offerte e dovremmo conoscere il nome di chi si aggiudicherà l’appalto di quasi 20 milioni per eseguire tutti i lavori di preparazione per le opere previste sia a terra che a mare. I progettisti di Bagnolifutura, sulla base del contratto con l’Acea, hanno tracciato i disegni di un “bellissimo” campeggio di quasi 15 mila metri quadrati fatto di di tubi, cemento e piante ornamentali con tanti tendoni, schermi, aree Vip e tribune per vedere le regate (ma non si fanno in mare?) che costeranno all’incirca otto milioni, mentre per le opere a mare (pontili per l’ormeggio dei vari mezzi di servizio, frangiflutti, area per la movimentazione e l’ormeggio dei catamarani in gara, etc.) è prevista una spesa di altri dieci milioni almeno. Tutti soldi che una volta spesi non saranno di alcuna utilità alla crescita economica e infrastrutturale dell’area. Intanto al sopralluogo previsto dal bando pubblico hanno partecipato i rappresentanti di ben 35 aziende che hanno espresso la propria manifestazione di interesse alla partecipazione alla gara di appalto. Ancora pochi giorni e conosceremo i nomi. Intanto due giorni fa è stato firmato un “Protocollo di Legalità “ in Prefettura tra Comune, Provincia e Regione Campania per abbassare il limite di attenzione per gli appalti a 150.000 euro per scoraggiare i tentativi di infiltrazione camorristica nei lavori legati alle opere dell’America’s Cup.
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