Dopo una lunga attesa, nel disperato tentativo di veder succedere qualcosa, dopo aver assistito a pensose dichiarazioni poi smentite, utili proposte alternative e successivi boicottaggi, è giunto il momento di fare il punto della situazione per tentare di capire cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi. Due sono i punti fermi:
1) Secondo una perizia richiesta dalla Procura di Napoli la “colmata” di Bagnoli è inquinata e quindi inadatta ad ospitare qualsiasi tipo di attività e meno che mai un evento come le World Series dell’America’s Cup. Ora, dico io, ci voleva una perizia per capirlo? Guardate le foto della pagina... chiaro, no? Se in un posto per oltre un secolo si fabbrica acciaio non ci si può certo meravigliare se poi risulta essere profondamente inquinato da metalli e idrocarburi.
2) Alla “Bagnolifutura”, la società incaricata della progettazione e della gestione logistica degli eventi dell’America’s Cup, sono ancora in attesa di essere convocati dal Ministero dell’Ambiente per conoscere l’esito della perizia da questi richiesta (e sono due!) e che, secondo le voci di dentro, sarebbe favorevole all’utilizzo della colmata per il villaggio vacanze da venti milioni di euro (il 20 per cento del costo di rimozione della colmata, che spreco!) che così si potrebbe realizzare nel 2013. Ora, a queste condizioni, spero si rinunci definitivamente a questa ipotesi e si pensi a Bagnoli solo come sito da bonificare prima di qualsiasi altra cosa e a Via Caracciolo come area per ospitare queste regate, come pur vado dicendo da oltre 6 mesi...
E intanto il tempo passa.
Un documento segreto gira nelle segrete stanze di Palazzo San Giacomo in gran segreto. Si tratta del tanto famoso quanto segreto piano B. Per non scontentare nessuno si procederà con il rispetto delle ordinanze della Procura e del Ministero a giorni alterni. Sulla colmata sarà realizzata una pavimentazione con grandi pannelli bianchi e neri alternati come una grande scacchiera. Nei giorni pari si rispetterà l’ordinanza del Tribunale e ci si muoverà soltanto sulle mattonelle bianche con delle lunghe diagonali, imitando il movimento dell’Alfiere, mentre nei giorni dispari ci si potrà muovere liberamente, sia sulle bianche che sulle nere, un po' come la Regina, ma facendo attenzione a fine giornata a non lasciare nulla sulle mattonelle nere perchè rischierebbero di essere inquinate a norma di legge per le successive 24 ore. Anche in mare varrebbero le stesse restrizioni, ma per fortuna l’utilizzo di catamarani agevola di molto la vita del sindaco e della sua giunta. Nei giorni pari gli AC45 potranno navigare solo sullo scafo di dritta e anche in caso di virata è fatto divieto assoluto di poggiare sull’acqua l’altro scafo. Sono allo studio nei vari team le manovre per rendere operativa questa prescrizione che al momento non sembrerebbe praticabile. Gli americani di Oracle stanno progettando un deltaplano per aggirare l'ostacolo mentre gli svedesi si sono affidati all'ufficio progettazione di IKEA che sta assemblando una barca rivoluzionaria a 149,99 euro. Nei giorni dispari potranno usare entrambi gli scafi ma solo uno alla volta, per cui sarà necessario, anche nelle manovre in porto, mantenere sempre il catamarano sbandato...
E intanto il tempo passa.
Se la memoria non mi inganna, alcuni anni fa l’ARPAC impose all’Ilva, durante lo smantellamento della fabbrica, la copertura dell’intera colmata con teli impermeabili per evitare che potessero essere rilasciati nell’ambiente polveri e sostanze inquinanti. Ora, visto che nel frattempo non è cambiato niente, non capisco perchè l’area non dovrebbe più essere inquinata. Sarei contento se fosse vero, ma le semplici fotografie mostrano una realtà che è ben lontana dall’essere un buon posto per svolgere una qualsiasi attività. E’ un luogo da bonificare, e non basterà un anno.
E intanto il tempo passa.
Messa da parte l’ipotesi Bagnoli, il consorzio ACN srl (quello che starebbe coordinando l'evento) si sta faticosamente facendo strada nella ridda di possibili alternative che quotidianamente vengono proposte, il famoso piano B.
Escluso il Molo S. Vincenzo, per quest’anno manca il tempo ma lo riproporrei per il 2013, l’attenzione è sul porticciolo di Mergellina (opportunamente svuotato) con una serie di opere a mare per i catamarani e i mezzi di assistenza, e sulla Villa Comunale e Via Caracciolo per il villaggio, l’area spettatori e premiazioni, il merchandising, lo spazio per la stampa. Gli organizzatori sono giustamente entusiasti per il panorama assolutamente unico, gli albergatori e i commercianti pure... ma, dico io, non potevano pensarci prima?
E intanto il tempo passa.
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