C’è uno skipper che ha vinto tutte le più difficili regate in solitario.
E’ arrivato per due volte primo al Vendèe Globe, il giro del mondo senza scalo che si corre su monoscafi di 60 piedi ogni 4 anni e che rappresenta l’evento sportivo di più lunga durata che sia mai stato concepito dall’uomo (una gara che dura dagli 80 ai 120 giorni).
Ha vinto per ben 3 volte la Solitaire du Figaro, una regata a tappe in solitario su monotipi di 30 piedi che si corre tra la Bretagna, l’Irlanda e il canale della Manica, una zona di enorme difficoltà tecnica per la navigazione e con una griglia di partecipanti agguerritissima, dove dopo centinaia di miglia i distacchi tra i primi si misurano in una manciata di secondi.
Ha vinto con un trimarano la Route du Rhum, una durissima regata transatlantica che ripercorre la scia dei velieri dell’Ottocento che importavano in Europa rhum e cacao dalle colonie oltremare, e che si corre in autunno, quando non si possono sfruttare gli alisei e i venti sono estremamente forti e mutevoli.
E ha vinto così tante altre regate ed è salito così tante altre volte sul podio che risulta difficile darne conto.
Lui è Michel Desjoyeaux e in questo libro ripercorre la sua storia fino al momento che lo vede vincitore per la seconda volta nel 2009 a Les Sables d’Olonne.
E’ un bel racconto, molto vero e affascinante, di un periodo tra gli anni ’90 e il primo decennio del 2000 in cui si affaccia il professionismo nel mondo della grande altura e dove lo skipper si trasforma in un capo d’azienda alle prese con budget, personale e risultati sportivi.
E’ una storia di mare, che si snoda tra l’arcipelago di Glénans e i Quaranta Ruggenti, con un uomo e una barca che hanno il solo obiettivo di andare a vela più veloce degli altri concorrenti e anche più veloci di chiunque.
Non è un libro per chi ama uno stile ricercato o la bella scrittura. La traduzione spesso non scorre come dovrebbe (anzi in alcuni punti è palesemente sbagliata) e ci sono molti refusi (troppi!). Anche in questo caso sembra confermarsi la tesi di chi sostiene che raccontare il mare non è affare da marinai.
Comunque se il mare è già negli occhi di chi legge in questo caso si potrà perdonare a Mich qualche mancanza visto che non è questo il suo mestiere.
Lui, lì fuori, nel blu profondo, è maestro impareggiabile.
Michel Desjoyeax, Vincere tutti gli oceani, Edizioni Mare Verticale
Post Scriptum: Che bello il nome della casa editrice!
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